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Brisighella da scoprire

Rocca Manfrediana e Veneziana - Sorge su uno dei tre pinnacoli rocciosi che dominano il borgo. Il complesso di questa fortezza si compone del cosiddetto "Torrione Veneziano" (secolo XVI) e dell'antico "Torricino", che risale al 1300, costruito per volere della famiglia Manfredi di Faenza. Oggi riportato a nuovo splendore per continui e qualificati restauri, costituisce un pregevole esempio dell'arte militare del Medioevo. Attualmente è sede del Museo della Civiltà Contadina. Oggi questa storica fortezza, sorta a salvaguardia di una intera vallata, con caratteristiche difensive dei secoli XV-XVI, attira il visitatore che dai suoi spalti può visivamente spaziare lontano e, forse, rivivere epoche passate, quando la vita presentava aspetti completamente diversi da quelli attuali.

La Torre dell'Orologio - La "Signora del Tempo" è un baluardo di difesa risalente al 1290. Fu ricostruito nel 1548; danneggiato più volte e ridimensionato nella forma attuale nel 1850. Alle falde sono tuttora visibili tracce di mura di antiche abitazioni. È attualmente sede del Museo del Tempo. Si può assistere alla visione di video delle Feste Medioevali.

Antica Via "degli Asini" o del Borgo - Caratteristica strada sopraelevata, coperta, illuminata da mezzi archi di differente ampiezza, unica al mondo. Nei secoli XII e XIII fu baluardo di difesa per la retrostante cittadella medioevale. Con molta probabilità congiungeva la Porta Gabalo (o delle Gabelle) con Porta Bonfante (o Porta Buonfante). Lo storico assedio dell'anno 1467 da parte del Duca di Urbino sortì esito negativo, in quanto da questi mezzi archi anche i valligiani organizzarono eroica resistenza, sconfiggendo l'assalitore. In seguito questa via sopraelevata divenne centro di famiglie di birocciai che traevano il loro sostentamento dalle cave del gesso nella valle retrostante l'antico abitato. Questi lavoratori del gesso avevano le stalle ("cameroni") per le loro bestie di fronte agli archi, mentre le loro abitazioni erano poste nel piano superiore. I carri da trasporto (birocce) erano collocati invece nella piazza sottostante. Oggi questo caratteristico e storico percorso, riportato a primitiva bellezza, completato di recente dal retrostante sentiero panoramico alle falde della Torre dell'Orologio, rappresenta una forte attrazione turistica per i tanti visitatori.

Santuario del Monticino - Santuario di antica tradizione mariana, il cui complesso architettonico risale al XVIII secolo. Posto sul terzo colle di Brisighella, un tempo noto come "Cozzolo" o "Calvario", offre una splendida visione del centro sottostante e dell'intera Valle del Lamone, fino ai confini della Toscana. Il Santuario, costruito sul gesso, con l'interno ad una sola navata, presenta nel presbiterio affreschi dovuti all'opera del pittore faentino Savino Lega (secolo XIX).

La Collegiata - La chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, fu ultimata nel 1697 ed è situata in piazza Carducci. La facciata originale è stata modificata di recente. Da rilevare il portale in bronzo, opera dello scultore Angelo Biancini, su disegno di Antonio Savioli. All'interno si possono ammirare: un crocifisso scolpito in legno d'olivo, del secolo XVI, notevole per la forza espressiva del Cristo e l'altare in stile neo-barocco (scagliola policroma) dedicato alla Madonna delle Grazie, la cui stupenda immagine (tavola lignea) è attribuita a certi pittori Mingarelli nel 1410 circa. All'interno (Cappella del Sacramento) due pannelli in bronzo, sempre opera del Biancini in onore dei due fratelli cardinali Gaetano e Amleto Cicognani. Oggi la Collegiata, nella cosidetta ex cappella di Sant'Antonio, conserva una magnifica tavola del pittore forlivese Marco Palmezzano (secolo XVI) proveniente dall’antica Pieve di Rontana, che rappresenta l'adorazione dei Magi. Il tutto è completato da una lunetta, sempre dello stesso autore, con la scena di "Gesù fra i dottori nel tempio", tema trattato raramente nella storia della pittura.

Parco delle Rimembranze - Ideato da Giuseppe Ugonia, il parco fu realizzato in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Di notevole rilievo la scultura in bronzo di Domenico Rambelli (1886-1972) nota come "Fante che dorme" collocata nel 1927, considerata una delle opere più significative dell’artista faentino che la critica ufficiale, oggi, sta giustamente rivalutando. Negli anni cinquanta è stata costruita la monumentale fontana della "Palla", su disegno di G. Padovani.

L'Osservanza - La chiesa, dedicata a Santa Maria degli Angeli, risale al 1525; è situata lungo la strada che porta a Firenze. All'interno vi sono conservate alcune pregevoli ceramiche di validi artisti e una pietà di Giuseppe Rosetti, detto il Mutino (1864-1939). La navata della chiesa è ricca di stucchi del 1634. Sull'altare maggiore una magnifica tavola firmata dal Palmezzano. La cancellata e il lampadario (secolo XX), del terzo altare di destra, sono opere pregevoli in ferro battuto di Eugenio Baldi (1895-1948) di Brisighella, le tempere sono di Giuseppe Ugonia (1881-1944).

Antro di Ermete - In una originale cantina "medioevale", l’ideatore delle Feste Medioevali il prof. Andrea Vitali, ha progettato questo viaggio alla ricerca della suprema "conoscenza" attraverso una commistione visiva, scenografica e spettacolare fra l'Inferno e il Paradiso. A questo tempio neoplatonico si accede dallo Studio di San Gerolamo: ricostruzione scenografica ispirata all’omonimo quadro di Antonello da Messina (1430).

Museo della civiltà contadina - Nel 1975 nasceva il Museo del Lavoro Contadino delle Vallate del Lamone, Marzeno e Senio. Il museo, oltre il recupero di un materiale sempre più raro, si propone di far comprendere una realtà storica spesso ignorata. Grazie ad una continua e capillare ricerca e a molte donazioni, si sono aggiunti molti pezzi provenienti prevalentemente dal territorio delle tre vallate, e vanta oggi 2400 oggetti accuratamente ripuliti e restaurati. Due percorsi didattici proposti dal museo meritano un accenno particolare: l'allevamento dei bachi da seta e la lavorazione del gesso.

Museo civico Giuseppe Ugonia - Nell'ex Palazzo della Pretura ha sede il museo civico che raccoglie la collezione di opere del litografo Giuseppe Ugonia (1881-1944), autore di opere di valore, alcune delle quali esposte nei più prestigiosi musei del mondo. Sono inoltre esposte tele del Guercino e di Nicolò Paganelli, ceramiche settecentesche della Fabbrica Ferniani di Faenza, terrecotte policrome e preziosi manufatti di oreficeria locale.


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