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Il caso di Polcanto

Data: 9 Ottobre 1984
Ora: circa le 3.30 antemeridiane (ora solare)
Luogo: Villa "La Radicchia", Via Tassaia n. 1, situata a circa 3 chilometri dal paese di Polcanto, Comune di Borgo San Lorenzo. Polcanto si trova nord-nord-est di Firenze.

Il testimone la sera precedente era andato a letto presto accanto al figlio mentre la moglie si era coricata accanto alla figlia che si trovava leggermente influenzata. La finestra della camera da letto matrimoniale è priva sia di persiane sia di tendine ma è corredata di scuretti interni che il testimone non chiude mai la notte. Il testimone normalmente ha il sonno pesante ma quella notte viene svegliato da un raggio di luce che lo colpisce direttamente sugli occhi. Rimanendo a letto guardò fuori dalla finestra e scorse sulla cima della scarpata al di là della via Tassaia una sagoma umana scura dalla quale, pressappoco dall'altezza della fronte, scaturiva un fascio luminoso (simile a quello di una torcia elettrica) che investiva la finestra della camera e arrivava fino ai suoi occhi. Questa sagoma umana non è ben definita dal testimone che la rappresenta in posizione eratta con le braccia distese lungo i fianchi di statura piuttosto massiccia. La visione durò solo una frazione di secondo sostituita da un fenomeno luminoso situato un poco più a destra rispetto all'altro. Questo fenomeno era di colore rosa ed era costituito da tre fiaccole o getti luminosi proiettati verso il suolo che sembravano scaturire da una sorta di linea scura orizzontale al di sopra della quale e a destra della quale non si riusciva a scorgere null'altro a causa delle fronde degli alberi. Questo fenomeno durò qualche minuto spegnendosi di colpo.

Improvvisamente prese a scaturire una gran luce bianchissima intensa abbagliante che avanzava verso la sua casa illuminando a giorno la strada, gli alberi e il parco. Quando investì la facciata della villa penetrò attraverso i vetri nella camera, inondandola a sua volta. A questo punto il testimone ebbe paura e cercò di avvicinarsi alla finestra ma non riuscì ad arrivarci. Giunto infatti a circa mezzo metro dal davanzale si sentì letteralmente paralizzato incapace di muoversi e di gridare. Poi la luce iniziò a ritirarsi verso il punto dal quale era scaturita e solo allora il testimone riprese il controllo dei propri movimenti e potè avvicinarsi alla finestra. La luce venne letteralmente riassorbita scomparendo lentamente.

Nello stesso punto dove scomparve apparve una sfera incandescente di colore rosso vivo dalla superficie perfettamente liscia di grandezza di due o tre metri. L'osservazione della sfera provocò al testimone un fastidio agli occhi: la luminosità rossa dell'oggetto era talmente intensa da risultare insopportabile. Questa luminosità rimaneva però imprigionata dentro i confini nettissimi dell'oggetto senza illuminare l'ambiente circostante. La visione della sfera durò solo pochi attimi: quasi subito si sollevò e cominciò ad allontanarsi in volo con traettoria obliqua in direzione ovest-sud ovest risalendo la china della collina e scomparendo poi oltre il crinale della stessa.

Nessun rumore, anzi il testimone ha accennata ad una sensazione di grande ed insolito silenzio per tutta la durata dell'avvistamento. La durata esatta del fenomeno si aggira sui cinque minuti. Non ci sono altri testimoni in quanto il figlio ha continuato a dormire profondamente e nelle altre stanze non si è svegliato nessuno. Il cane da guardia della villa non ha mai abbaiato durante l'avvistamento.

Tracce: i Carabinieri intervenuti dopo la deposizione presentata dal testimone hanno riscontrato tre buche disposte a triangolo in un prato al di sopra della scarpata. Queste tre impronte circolari di affossamento del diametro di circa dieci centimetri e con profondità di circa tre centimetri apparivano nella superficie interna come levigata per effetto di una forte pressione. Sul fondo delle tre impronte si trovavano sassi ed erba talmente schiacciata da apparire stampata. Non fu riscontrata alcuna anomalia in fatto di radioattività e magnetismo.


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