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Fantascienza podistica?

La Arnoldo Mondadori editore ha pubblicato la traduzione italiana del simpatico volume americano "Future stuff" con il titolo di "Bazaar Duemila". Il libro è una finestra aperta sui prodotti che saranno in commercio nei prossimi anni, attualmente in via di sviluppo e di studio o in attesa di essere prodotti industrialmente: dalla macchina da scrivere attivabile a voce all'automobile volante, dal cane robot al frigorifero rotondo, dalla polvere anticolesterolo al distributore automatico di patatine fritte. Fra le varie novità, più o meno incredibili del prossimo futuro ne abbiamo trovate tre che possiamo catalogare come "podistiche", delle quali ne riportiamo la descrizione:

La tv che cammina - Un televisore... bipede è l'espressione del design robotico nel suo aspetto più divertente. Ed era proprio quel che Brian Elliot voleva, inventando l'Animan. Il televisore del futuro potrà camminare liberamente da una stanza all'altra senza alcun intervento umano e colorire movimentate scene d'inseguimenti muovendosi a seconda del percorso e piegandosi in curva. Elliot, uno studente dell'Art Center College of Design di Pasadena, in California, ha inoltre dotato il suo prototipo di televisore mobile di una telecamera di sicurezza. Al calare della notte, l'Animan si trasforma in Aniscout e sorveglia la casa, attivando un segnale di allarme al primo accenno di intrusione. Martin Smith, condirettore della facoltà di disegno industriale della scuola, dichiara: "Non vedo perché non debba diventare un prodotto in commercio negli anni novanta. Se costruito oggi, dovrebbe essere costantemente collegato tramite un cordone ombelicale ad una serie di potenti computer, ma nel futuro probabilmente lo si potrà liberare da questa necessità". La Sony spera di poter produrre il televisore, e ha già progettato di aggiungere alle sue caratteristiche il riconoscimento della voce.

Il tavolo dinamico - Che lavoriate in casa o in ufficio, restando seduti alla scrivania per lunghi periodi di tempo rischiate di compromettere il benessere del vostro organismo. Nathan Edelson, inventore del Walking Desk, definisce la sindrome "fissità posturale", una condizione che può provocare dolori, sofferenze di varia natura, affaticamento, stress, e talvolta addirittura malattie. L'antidoto proposto consiste in una "stazione di lavoro computerizzata" più alta delle normali scrivanie e dotata di un tapis roulant, di una bicicletta fissa e di uno stair climber (uno scalino che si abbassa sotto il peso del corpo e si rialza immediatamente) installati a terra. In una giornata, chi vi lavora potrebbe riuscire a camminare per sei o sette chilometri, bruciando millecinquecento calorie, senza turbare il normale ritmo lavorativo. Edelson dirige una compagnia a nome Environments for Health a Missoula, nel Montana, che produce oltre al tavolo dinamico altri "movimentati" prodotti ergonomici per ufficio. "Nei prossimi dieci anni" - afferma - "il novanta per cento di noi lavorerà in un ufficio computerizzato. Se non escogitiamo qualche nuova idea per modificare il modo in cui si lavora, esso rischierà di farci ammalare anche seriamente". Oltre che dell'attrezzatura ginnica, il tavolo dinamico sarà dotato anche di un lettore di compact disc per ascoltare una musica rilassante e di un video a colori per ammirare rasserenanti paesaggi naturali. "Se vi trovate a fronteggiare un cliente infuriato all'altro capo del telefono" - osserva Edelson - "aumentando la velocità del tapis roulant e ammirando le onde spumeggianti alla "video finestra", potrete mantenere una lucidità che perdereste rispondendo al vostro interlocutore con la sua stessa aggressività". Questa invenzione ci permetterà inoltre di mantenere una linea perfetta. Edelson sostiene che le calorie bruciate in qualche ora al giorno possono garantire un'apprezzabile perdita di peso, oltre che il miglioramento del tono muscolare. I suoi test hanno dimostrato che l'esercizio fisico non compromette l'efficienza lavorativa, e sembra addirittura migliorare la creatività. "Ma la cosa più importante" - afferma - "è che la gente dice di sentirsi meglio e di trovar divertente il camminare lavorando".

Le scarpe galleggianti - L'espressione "camminare sull'acqua" è sempre stata sinonimo di azione impossibile. E questa deve essere la ragione che ha spinto il quindicenne Ben Watson a desiderare di poterlo fare, studiando un attrezzo che consentisse all'uomo di passeggiare su laghi e fiumi. E così Watson, di Renton, Washington, ha creato le "scarpe galleggianti", le ha provate, ha ottenuto il brevetto ed ora sta cercando un'industria interessata a produrle. Nel frattempo, continua a sperimentare la sua invenzione raggiungendo i cinque chilometri orari durante le sue passeggiate sulla superficie di un laghetto locale. La sua trovata somiglia nell'aspetto a un paio di grossi sci (lunghi cm 180 e larghi cm 22), soltanto che ogni "sci" è profondo cm 22 e il piede vi si inserisce direttamente. Ognuno di questi galleggianti è dotato di otto pinne sul lato inferiore, che favoriscono il movimento in avanti. Le scarpe sono costruite con schiuma e lana di vetro, e pesano tredici chili e mezzo la coppia. Arrivano a sostenere centotrenta chilogrammi. L'effettivo movimento in avanti di questo modello somiglia più a quello del pattinaggio e dello sci di fondo che al camminare vero e proprio, perché i galleggianti non si sollevano mai dall'acqua. Il punto ora quello di stabilire chi abbia tanta voglia o necessità di camminare sull'acqua da essere disposto a spendere ottocentocinquanta dollari. Watson sostiene che le sue scarpe offrono una stabilità sufficiente per pescare o cacciare, oltre a consentire un buon allenamento aerobico fuori stagione per sciatori e altri atleti. E bisogna ammettere che deve essere tremendamente eccitante passeggiare sopra un lago in una bella giornata d'estate. Infine, "per aumentare il divertimento", Watson ha anche pensato di dotare la sua invenzione di vele, trasformandola così in un piccolo catamarano.



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