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Maratona di Roma, Roma

2016 - Sono ancora Kenya ed Etiopia a trionfare alla "Maratona di Roma" del 10 aprile. A vincere la gara maschile è stato l'esordiente keniano Amos Kipruto, ventitre anni, con il tempo di 2:08:12, il miglior risultato dell'anno sulla maratona in Italia ed il settimo di sempre sul traguardo di via dei Fori Imperiali. Tra le donne si è imposta la ventiduenne etiope Rahma Tusa, che ha tagliato il traguardo in 2:28:49. Kipruto, che si allena in un gruppo guidato dal coach italiano Claudio Berardelli, era alla sua prima maratona ma ha saputo gestire la gara come un veterano. Il ritmo delle lepri è stato molto elevato: 15:00 al quinto chilometro, 30:05 al decimo, 1:03:40 alla mezza maratona, quando i primi erano ancora in linea per attaccare il primato della corsa (2:07:17). Dopo il passaggio al trentesimo chilometro in 1:30:43 e l'abbandono dell'ultima lepre al trentaduesimo, la gara ha avuto un rallentamento fino al doppio attacco di Kipruto, prima al trentaseiesimo, poi al chilometro successivo. L'atleta keniano ha preso subito il largo sul ventunenne etiope Birhanu Addissie Achamie, grazie ad un parziale straordinario di 14:50 tra il trentacinquesimo ed il quarantesimo chilometro. Achamie come lo scorso anno si è dovuto accontentare del secondo posto, seppure con il primato personale di 2:09:27, riuscendo a resistere al rientro del venticinquenne keniano Dominic Ruto, che era partito come lepre e che allo sprint ha superato l'altro etiope Tujuba Beyu Megersa. Entrambi sono stati accreditati dello stesso tempo (2:09:28). Ruto e Kipruto sono amici fraterni e da anni condividono la stessa stanza nel training camp di Gianni Demadonna a Kapsabet. Achamie, Ruto e Megersa hanno tutti migliorato il primato personale. Il primo atleta italiano all'arrivo è stato il ventinovenne cuneese Martin Dematteis, gloria della corsa in montagna azzurra, che ha chiuso all'undicesimo posto in 2:18:20, poco davanti al trentaseienne bergamasco Giovanni Gualdi, dodicesimo in 2:18:36. Al tredicesimo posto il campione italiano di maratona in carica, Dario Santoro (2:23:31), dell'Atletica Potenza Picena. In campo femminile Tusa ha fatto una gara tutta d'attacco, passando a metà gara in 1:14:24. Già al venticinquesimo chilometro è rimasta da sola e nel finale, pur soffrendo un po', è riuscita a chiudere in 2:28:49, migliorando il suo personale di quasi cinque minuti. Al secondo posto si è classificata la connazionale Mulu Melka Duru, ventitre anni, che ha concluso in 2:29:59, mentre la sorpresa è arrivata dal terzo posto dell'algerina Kenza Dahmani, che con il tempo di 2:33:53 si è migliorata di quasi sei minuti ed ha anche conquistato la convocazione nella squadra olimpica per i Giochi di Rio de Janeiro. La prima italiana al traguardo è stata la ventottenne veneziana della Forestale Giovanna Epis, che dopo un passaggio di 1:18:31 a metà gara ha avuto dei problemi nel finale, ma ha comunque migliorato il suo primato con 2:38:20. I maratoneti hanno ricevuto anche il saluto di Papa Francesco, che al termine della recita del "Regina Coeli" in piazza San Pietro, si è rivolto agli atleti che sono passati lì poco prima di metà gara.


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