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Niente sesso, siam podisti

Un amore sboccia così, all'improvviso. Senza tanti ma e altrettanti perché. Un attrazione violenta e repentina che ti toglie il respiro, quasi come il rush finale di un cinquemila tirato. È accaduto così anche a noi, caparbi amanti quotidiani dello sforzo fisico prolungato, portatori di chissà quali messaggi alla gente che ci guarda passare fra lo scettico e l'incredulo da anni. Ebbene noi, amanti un po' speciali, dobbiamo confessarlo; di fronte alla domanda della nigeriana di turno - con residenza stabile lungo la bellissima, sporchissima ma ombrosa e fresca via dei Pini a Migliarino Pisano - non abbiamo trovato alcuna risposta.

"Perché tu non fai?". Già. Vagliele a spiegare le ragioni perché il corridore non si ferma mai a scaricare un po' di energia "organica" e la usa solo per durare un po' più a lungo e, talvolta, sfinirsi davvero. Di scuse ne abbiamo trovate sempre tante: fa caldo, sono sudato, la moglie tradita, i soldi, la fatica e, dulcis in fundo, la filosofia di vita, una cultura che non appartiene a chi corre (il sesso stop & go, troppo veloce per i fondisti).

Poi, un giorno di mezz'agosto, a noi, forzati della corsa, forse pressati dai nostri stessi desideri (le nigeriane? Però...) si è materializzata la domanda fatidica. Mentre ci si scalda i muscoli in previsione di un medio-lento, una di loro sbuca dal folto della pineta e, in sequenza velocissima, si mette in mostra, alza la canotta e abbassa gli slip. Mamma mia! Altro che chiacchiere: faccela vede', faccela tocca'. Ma è vera? Ma è tutta tua?

A quel punto spariscono per incanto freni e inibizioni e il raptus depressivo ci prende. Siamo in quattro: ragazzi si fa nulla? E lei: "Guardami, guardami, sono bella, mi vuoi?". E certo che ti voglio ma come si fa? Il sudore, è caldo, non ho i soldi e a gratis non vieni, la moglie, beh, occhio non vede... allora. Si fa nulla davvero e, olé, il sogno, l'apparizione svanisce, si dilegua come un miraggio. La corsa continua. Però... vabbè, meglio non pensarci, se no...

Al quinto ci si ferma. Qualche allungo e il medio-lento impostato a quattro e venti al chilometro diventa un corto-veloce a tre e quarantacinque. Sarà un caso? Cinque chilometri sotto venti minuti. Eh si, il sesso spinge, eccome!

W. Faralli ed atleti amatori di Vecchiano


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