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Le origini della via Faentina

La via Faentina affonda le sue origini nientemeno che ai tempi degli antichi romani e risale alla fondazione stessa di Firenze.

Secondo i dati raccolti dagli archeologi, Firenze era inizialmente un villaggio etrusco sorto intorno al 200 aC sul guado dell'Arno in territorio di confine tra Etruschi e Liguri. Dopo la sua distruzione, avvenuta nell'82 aC ad opera del dittatore romano Lucio Cornelio Silla, il Senato approvò una legge per distribuire i terreni della zona ai veterani dell'esercito e nel 59 dC sorse la colonia di Florentia.

Oltre al collegamento fluviale tra la colonia ed il mar Tirreno rappresentato dall'Arno, Florentia era intersecata da due strade principali, la strada consolare che diventerà poi la via Cassia (ricostruita nel 123 dC dall'imperatore Adriano) e la via Antonina (una delle opere pubbliche dell'imperatore Antonino Pio del 13 dC), che da Firenze valicava l'Appennino raggiungendo la via Emilia e la valle del Po.

Il centro storico di Firenze ancora oggi conserva l'impronta topografica dell'antica colonia romana. La planimetria rispecchia infatti quella del "castrum", ovvero l'accampamento militare, con le due vie maggiori, il "cardo maximus" (cardo) e il "decumanus" (decumano), che si intersecano ad angolo retto - il cardo da nord a sud, il decumano da est ad ovest - in quella che oggi è piazza della Repubblica, luogo di ritrovo e partenza della "100km del Passatore".

Le mura che racchiudevano Florentia erano interrotte da quattro porte: la porta San Piero ad est (tra via del Corso e via del Proconsolo), la porta San Pancrazio ad ovest (tra via Strozzi e via Tornabuoni), la porta Decumana a sud (nei pressi della loggia del Mercato Nuovo, vicino all'imbocco di via Vacchereccia) ed infine la porta Contra Aquilonem detta anche "Praetoria" o "di Tramontana", a nord presso quello che oggi è il palazzo arcivescovile in via dei Cerretani.

La via Antonina - che prenderà poi il nome di via Faentina - usciva dalla porta Contra Aquilonem per collegare Florentia con Faventia (Faenza), anch'essa di origine romana (Faenza fu fondata nel 180 aC). Non più larga di una mulattiera, questa strada consolare era tuttavia importantissima perché si innestava ad est sulla via Emilia collegando il porto di Ravenna, e dunque la costa sul mare Adriatico, con il mar Tirreno. Soprattutto fungeva da collegamento diretto con la Via del Sale - via alla quale è dedicata una maratonina che si corre a Cervia nel mese di aprile - ovvero tra le saline di Cervia e Roma, quando il sale era considerato uno dei beni più preziosi (e non a caso ne ritroviamo la radice nella parola "salario").

La via Faentina ha insomma da secoli costituito una "corsia preferenziale" tra Firenze e Faenza, favorendo i rapporti e gli scambi commerciali - ed oggi anche sportivi - tra le due città. Tuttora ritroviamo indicazioni della antica strada consolare romana nei toponimi della zona, che si rifanno alla numerazione delle pietre miliari. Così come per esempio fra Castello e Prato, i nomi di Terzolle, Quarto, Quinto, Sesto Fiorentino, e Settimello sono le antiche "segnalazioni chilometriche" della via Cassia, così alcuni toponimi della via Faentina ancora ricordano la loro posizione geografica rispetto a Faenza: Quartolo, Rio Quinto, Pieve del Thò in Ottavo, Ponte Nono (Borgo Pontenono) e Santa Maria in Undicesimo.


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