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Polcanto / Km 21

Piccola frazione di Borgo San Lorenzo oggi di scarso valore turistico se si esclude l'aria buona, il monumento ai caduti, una casa - sulla destra della strada statale Faentina - che sembra risalga ai tempi di Dante, e la chiesa di San Donato, ricostruita dopo che il terremoto del 1919 aveva completamente distrutto la chiesa vecchia. Di Polcanto (Pulicantum) in Val di Sieve il Repetti nel suo Dizionario geografico-storico della Toscana segnala che si tratta di un "casale con chiesa parrocchiale (San Donato) cui è stato annesso il popolo di San Niccolò alla Pila, presso un devoto santuario (la Madonna di Polcanto) nel piviere di Santa Felicita a Faltona [...] circa quattro miglia a ostro-libeccio [sud-ovest] del Borgo San Lorenzo" che "risiede sul fianco orientale del Monte Senario presso la ripa sinistra e la strada che passa lungo il torrente Faltona, a poca distanza dal luogo dove fu il castelletto della Pila che insieme con Polcanto era feudo degli Ubaldini di Mugello, in mezzo a folte selve, dove è fama che da quei dinasti nel 1184 fosse accolto l'imperatore Federigo I". Il "devoto santuario" citato dal Repetti - detto la Madonna di Polcanto in val di Sieve - si trovava poco sotto il paese di Mulinaccio (a metà strada con Polcanto), al bivio per le Salaiole proprio accanto al ponte. Era un piccolo oratorio edificato nel Cinquecento attorno ad un più antico tabernacolo. Durante l'ultima guerra l'oratorio fu semidistrutto e così, invece di essere restaurato, fu demolito per rettificare il tracciato della via Faentina. Dall'altro lato del ponte fu allora realizzato un nuovo tabernacolo in sostituzione del perduto oratorio. Il Repetti lo ricorda così: "Santuario situato sull'antica strada maestra delle Salajole la quale da Firenze conduce in Mugello, rimontando il valloncello del torrente Mugnone fra il Monte Senario e Monte Pulico, nella parrocchia di San Donato a Polcanto [...]. Fu questa chiesa edificata verso il 1500, con le oblazioni fatte da' passeggeri a una devota immagine della Santissima Vergine ch'era dipinta in un tabernacolo esistito alla coscia del ponte che attraversa il torrente Faltona per la strada delle Salajole".

  


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