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Isola dell'Argentario

Cerchiamo di non farci trarre in inganno dal fatto che l'isola dell'Argentario è attaccata al continente perché anticamente costituiva un territorio a sé stante in mezzo al mare. È stato infatti per azione del moto ondoso e delle correnti marine che si sono formati i due cordoni, chiamati tomboli, che la collegano alla terraferma: quello della Giannella a nord ovest e quello di Feniglia a sud est; ai due si aggiunge un terzo costituito da un istmo artificiale sul quale sorge Orbetello. Orbetello è un antichissimo paese etrusco che risale al settimo secolo avanti Cristo. Nel medioevo era un possedimento della famiglia Orsini che aveva molti possedimenti in Maremma, successivamente venne incorporata dalla Repubblica di Siena. Nel 1557, dopo la decadenza di Siena passò agli Spagnoli che ne fecero la capitale dello Stato dei Presidi, fortificandola completamente. Nel 1736 divenne possesso dei Borboni di Napoli e infine nel 1815 divenne parte del Granducato di Toscana. L'Argentario non fa parte del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano ma anche qui vi sono due aree protette: la Riserva naturale dello Stato "Duna Feniglia" e la Riserva naturale provinciale dello Stato ed Oasi del Wwf "Laguna di Orbetello". Sui tre tomboli passano le tre strade che uniscono l'Argentario alla terraferma e che ne semplificano in maniera determinante i collegamenti, a differenza delle altre isole, per raggiungere le quali sono necessari traghetti più o meno costosi.

L'isola, che ha ora cambiato denominazione in Monte Argentario, si trova in provincia di Grosseto. Porto Santo Stefano, città che risale al 1607, è il capoluogo comunale. Sulla costa meridionale si trova Porto Ercole, mentre sul versante nord sorge la casa madre dei Padri Passionisti, fondata nel 1733. La cima più alta è il monte Telegrafo, a 635 metri sul livello del mare. Il promontorio di Monte Argentario è interamente montuoso ed è composto prevalentemente da calcare cavernoso; la vegetazione è costituita in massima parte da macchia mediterranea mentre nel versante orientale si può vedere un bosco di lecci e roverelle che un tempo ricoprivano tutto il territorio. Per chi vuole trascorrere qui le proprie vacanze, non c'è che l'imbarazzo della scelta: sia Porto Santo Stefano che Porto Ercole sono provvisti di alberghi e campeggi affiancati anche da alcune aziende di agriturismo.

Innumerevoli le possibilità di escursioni sull'isola, a cominciare dal bagnasciuga lungo il quale camminare in riva al mare, oppure il giro del promontorio percorrendo la bella strada panoramica, che si alterna fra asfaltata e bianca e che offre quarantuno chilometri di spettacolari paesaggi. Per gli escursionisti si consiglia inoltre il sentiero che unisce Porto Santo Stefano a Porto Ercole passando per il Monte Telegrafo:


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