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Maratona del coraggio, Puntarazzi (Ragusa)

MARATONA DEL CORAGGIO 2010

2010 - Mercoledì 2 giugno, Festa della Repubblica: nel ragusano andava in scena un'altra tappa del "Gran Prix della Solidarietà" per la raccolta di fondi in favore del costruendo Centro Risvegli Ibleo per l'assistenza ai malati in stato vegetativo. Tappa dedicata a gare a cronometro individuale, tra le quali un'inedita prova podistica sui fatidici 42,195 chilometri dal titolo inequivocabile di "Maratona del coraggio". E come ampiamente previsto, sono stati in pochissimi gli intrepidi che hanno avuto il coraggio di cimentarsi in una maratona così atipica, ed anche così impegnativa dal punto di vista psicologico. Già, perché la maratona a cronometro individuale deve essere corsa in solitaria dall'inizio alla fine, senza la possibilità di far gruppo, neanche se si raggiunge o si viene raggiunti da altri podisti. Una sfida contro se stessi, contro il crono, con tanto di start singolo dal cancelletto di partenza (altro che gonfiabili!), ed il rituale "5, 4, 3, 2, 1, via!". Un gesto atletico ben in voga nei giri a tappe del ciclismo, o nelle gare di sci di fondo, ma mai applicato in una maratona podistica: nelle prove in solitaria, senza punti di riferimento ben visibili, e senza sapere in tempo reale se si va forte o piano, o se si è primi, secondi o ultimi, il rischio di "scoppiare" è più che tangibile. Ma la "Maratona del coraggio" di Puntarazzi - una ridente frazione della periferia sud di Ragusa, distante sei chilometri dal capoluogo ibleo - aveva proprio come scopo quello di esaltare il gesto del maratoneta solitario, nell'anno del 2500° anniversario di Filippide, il maratoneta solitario per antonomasia, alla leggenda del quale il buon barone De Coubertin prese spunto nel lontano 1896 per dare vita a quella che tutt'oggi è la gara podistica più famosa al mondo. Per la cronaca su cinque iscritti sono stati solo tre i podisti che hanno concluso la maratona: Lorenzo Sanzone (3:43.33), Calogero Arcadipane (4:35.17) ed Amalchide Occhipinti (5:16.39) che si sono affrontati indipendentemente su un un anello di dieci chilometri e mezzo in andirivieni tra le campagne limitrofe, in leggeri declivi a scendere e salire, immersi nella "Sicilia antica" tra muretti a secco, carrubeti, ulivi, massarie e vecchie ville rurali. Per il numero di arrivati, la "Maratona del coraggio" di Puntarazzi, può forse ora vantarsi del primato di "Maratona più piccola d'Italia", titolo che avrebbe strappato proprio alla vicina "Maratona di Donnafugata" dello scorso 14 marzo. Visto lo spirito di solidarietà, non erano previsti montepremi né premi di categoria.


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