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Introduzione

Si dice che Venere, dea della bellezza e dell'amore, fosse fiera della sua meravigliosa collana di perle che le cingeva il collo. Un giorno però il monile si sfilò cadendo nel Mar Tirreno e dette origine all'Arcipelago Toscano.

Questa non è solo una leggenda perché in realtà le sue isole sono veri frammenti di paradiso dove il turista può trovare una ricchezza di paesaggio unica: coste frastagliate intercalate da piccole e meravigliose calette, limpidi fondali marini mèta continua di sub, paesi immersi nella macchia mediterranea, montagne e boschi secolari.

Per conservare e tutelare tutto questo l'Arcipelago Toscano è diventato Parco Nazionale dal 1996 e comprende le isole di Giannutri, Gorgona, Montecristo e Pianosa nella sua totalità, mentre per quanto riguarda le isole Elba, Giglio e Capraia il parco è compreso solo in parte. L'Arcipelago Toscano, come gli altri venti parchi nel territorio italiano, è una delle aree protette di grande dimensioni ed è gestito da un Ente Parco la cui struttura amministrativa è costituita da rappresentanti dello Stato, Enti locali ed associazioni ambientaliste, sono presenti anche gli Istituti di ricerca.

Per l'escursionista che si appresta a visitare le isole dell'Arcipelago Toscano è opportuno, se non indispensabile, conoscere la storia dalla loro nascita ed il continuo lavoro dell'uomo che nel corso dei secoli le ha rese così affascinanti ed interessanti. Varie sono le sue caratteristiche geomorfologiche che vanno dai blocchi granitici di origine vulcanica di Capraia, Giglio e Montecristo, ai calcari dolomitici di Giannutri e Gorgona, ai sedimenti marini che formano l'isola di Pianosa. Infine le diversità geologica dell'isola d'Elba che presenta rocce di origine vulcanica nella parte occidentale dove il monte Capanne supera di poco l'altezza di 1000 metri; nella parte orientale affiorano invece scisti che hanno la venerabile età di quattrocento milioni di anni, ed infine la parte centrale dell'isola con arenarie, argille e terreno calcareo.

Si rileva la presenza dell'uomo dal Paleolitico - settecentomila anni fa - e successivamente, nel Neolitico, si hanno notevoli insediamenti umani. Fu terra dove gli Etruschi hanno sfruttato appieno il patrimonio minerario esistente di rame e ferro. Mentre i Greci non hanno lasciato molte tracce, i Romani si installarono stabilmente nel territorio per sfruttare i minerali che servivano per fabbricare le armi. In alcune isole ci sono ancora notevoli tracce del loro passaggio. Dopo la caduta dell'Impero Romano le isole conobbero una notevole decadenza ed in tempi successivi furono i cristiani i primi a ripopolarle; nel Medioevo divennero rifugio di monaci ed eremiti le cui testimonianze si ritrovano in alcuni siti isolani. Più tardi la storia dell'Arcipelago si intreccia con quella delle Repubbliche Marinare (Pisa e Genova) e sorgono importanti edifici sia religiosi che di difesa dai nemici. Le isole diventano sia preda di scorrerie di pirati che scontro tra le varie potenze del periodo; prima furono possesso dei francesi di Napoleone poi degli spagnoli; entrambi le abbellirono con alcune mirabili costruzioni. Arrivarono poi i Medici ed i granduchi di Toscana, quest'ultimi costruirono alcuni centri importanti e Portoferraio ne è un valido esempio. Nel secondo dopoguerra si assiste alla fine delle attività minerarie e attualmente l'attività economica più importante è il turismo.


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