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Forse non tutti sanno che...

Si fa prima a piedi - Un collaboratore del giornale quotidiano "New York Times" ha fatto un esperimento: un sabato mattina ha provato a percorrere in auto il tracciato della maratona. Il tempo ottenuto è stato sorprendente: ben 2 ore e 51 minuti, più che ad andare a piedi.

Un occhio di riguardo per i volontari - Non poteva essere altro che la maratona di New York, la gara a disporre di un bollettino bimestrale riservato... ai volontari. Proprio così: il New York Road Runners Club pubblica da tempo "WolViews" che nelle sue poche ma interessanti pagine fornisce informazioni dettagliate su questa importante attività collaterale presentando anche le corse organizzate mensilmente dalla prolifica squadra podistica in aggiunta alla maratona più famosa del mondo.

Spos(s)ati alla meta - Alla maratona di New York del 1994 un concorrente ha corso tutta la gara con una maglietta con su scritto: "Sylvia, do you want to marry me?" (Silvia, mi vuoi sposare?) ed all'arrivo lei gli ha detto di si. Ma deve essere questa maratona che fa un certo effetto: poco prima di partire per affrontare i quarantadue chilometri del percorso due concorrenti, Patricia Tuz e John Weilbacker, si sono proprio sposati, mentre nel 1993, Tom Young e Pam Kezios si sono uniti in matrimonio addirittura in gara!

E per premio un trofeino riciclato - Tutto il mondo è paese ed anche la più famosa fra le maratone, quella di New York, ha pagine di storia da dimenticare: alla prima edizione del 1970 – alla quale parteciparono 127 concorrenti che si disputarono la vittoria su un percorso di quattro giri intorno al Central Park – la premiazione venne fatta riciclando coppe e trofei di gare di baseball e di bowling.

Per prime sotto le tre ore - Due delle cinque donne che presero parte alla seconda edizione della "New York City marathon" del lontano 1971, Beth Bonner e Nina Kuscsik, si laurearono prime concorrenti femminili al mondo a scendere sotto le tre ore in una gara di quarantadue chilometri.

Arrivano le suffragette - La terza edizione della "New York City marathon" del 1972 passò alla storia, tra l'altro, per una protesta sollevata da sei donne partecipanti che non erano d'accordo sul fatto che la gara femminile dovesse prendere il via dieci minuti prima di quella maschile.

Ma l'arrivo dov’è? - Le famose corone di alloro con le quali ogni volta gli organizzatori della "New York City marathon" coronano le teste dei vincitori, vennero istituite soltanto alla quarta edizione, quella del 1973. In quella occasione fecero la prima comparsa anche il servizio medico (!), le magliette ricordo e... lo striscione di partenza.

Maratona a circuito - Le prime edizioni della maratona di New York erano su un circuito da ripetersi quattro volte intorno al Central Park. Fu solo nel 1976, alla settima edizione, in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della nazione, che il tracciato di gara venne modificato per attraversare tutti i cinque quartieri cittadini.

Tappeto rosso per i maratoneti - L'uso di avvolgere i concorrenti arrivati al traguardo della "New York City marathon" in coperte che non disperdessero il calore corporeo (i famosi fogli argentati di alluminio che caratterizzano oggi lo spettacolo del dopo-gara alle più importanti manifestazioni) venne adottato per la prima volta già nel lontano 1977, alla ottava edizione della maratona statunitense. Fu in quella occasione anche che il ponte di Queensboro venne ricoperto di moquette per facilitare il passaggio dei partecipanti.

In fila per tre col resto di due - Fu nel 1978, già alla nona edizione, che gli organizzatori della "New York City marathon" adottarono il codice a barre per velocizzare le operazioni di classificazione dei concorrenti. L'innovazione venne affiancata da un nuovo sistema di partenza ed arrivo a file multiple, come quello tuttora in vigore.

La più numerosa del mondo - Con i suoi 15.881 arrivati la "New York City marathon" sorpassò nettamente la maratona di Londra per la prima volta nel 1985, aggiudicandosi – già dalla sua sedicesima edizione – il primo posto nella classifica delle quarantadue chilometri più numerose del mondo.

Una settimana dopo per patire di meno - Per schivare i problemi connessi all'alta temperatura la "New York City marathon" che inizialmente si correva l'ultima domenica di ottobre, venne spostata nel 1986 alla prima domenica di novembre.

Il minor numero di ritirati - L'edizione record della "New York City marathon" fu quella del 1989 con una percentuale di arrivati del 97,3% favorita da una giornata veramente ideale: la temperatura era infatti di dieci gradi centigradi e non tirava un filo di vento.

Ciak! Si gira! - Alla vigilia dell'undicesima edizione della "New York City marathon" del 1980 gli organizzatori adottarono ufficialmente un sistema di riprese video effettuate alla partenza, in gara ed all'arrivo, per eliminare o almeno limitare il fenomeno delle truffe podistiche. L'anno precedente infatti, proprio a New York ed a Boston, una sedicente atleta di nome Rosie Ruiz aveva "approfittato" in maniera fin troppo eclatante della mancanza di simili misure di sicurezza.

Rose rosse per te... - Prendendo spunto dalla maratona di Berlino, è ormai tradizione che ad ogni concorrente femminile giunta al traguardo della "New York City marathon" venga consegnata una rosa. La prima volta fu nel 1983, alla quattordicesima edizione della gara statunitense.

Centocinquanta piscine - Ecco i numeri dell'edizione 1992 della maratona di New York: 30.000 medaglie, 25.041 iscrizioni rifiutate, 36.340 magliette per corridori e personale, 25.000 numeri stampati al computer, 642 tubetti di vaselina, 1850 coperte di lana, 30.000 coperte di alluminio, 1260 barelle, 30 unità mediche, 1 ospedale da campo, 13.700 cartelli di parcheggio vietato, 2700 poliziotti, 262 vigili urbani, 10.000 passi per il personale, i volontari e la stampa, 87 organizzatori di corse nazionali e 100 inviati ufficiali da corse internazionali che hanno osservato le procedure di organizzazione della maratona, 37 computer, 18.000 metri di nastro per transenne, 120.000 spille, 7000 metri di corda, 550 gabinetti semovibili, 500 tavoli, 3000 metri di grate, 2000 metri di filo metallico per la partenza, 1200 litri di vernice colore "Marathon Blue", 32.000 tazzine di caffè, 1.600.000 bicchierini di carta, 4500 chilogrammi di ghiaccio, 3000 chilogrammi di panini, 1600 striscioni lungo il percorso, 8400 rose, 69.000 metri quadrati per sette tendoni alla partenza, 32.000 pacchi gara con 30 articoli ciascuno, 2500 chilogrammi di pasta, 10.000 litri di salsa, 185 riconoscimenti in cristallo, 135 autobus che hanno compiuto un totale di 297 viaggi per il trasporto dei podisti, 10.500 capi di abbigliamento restituiti agli arrivati, 25 telecamere di televisioni nazionali, 26,000 palloncini, 60.000 litri di reintegrante salino, 120.000 bottiglie di acqua minerale, 300 cartelli alla partenza, 342 cartelli all'arrivo in Central Park, 75.000 articoli venduti alla mostra mercato del maratoneta (fra cui 35.000 magliette), 60.000 presenze agli stand della mostra mercato, 60.000 poster della maratona distribuiti, 50.000 spugne, 150 piscine da bambini, 500 rastrelli ai ristori per raccogliere da terra i bicchierini di carta, 76.000 fotografie fatte a 25.000 concorrenti per un totale di 2000 rullini, 13.315 volontari (fra cui 350 interpreti, 1625 addetti al percorso, 1940 medici, 400 addetti ai ponti radio).

L'elettronica al servizio dei maratoneti - La prima comparsa di strumentazione elettronica usata per il cronometraggio dei partecipanti alla "New York City marathon", fu nel 1974, alla quinta edizione. La maratona fu caratterizzata da una elevata temperatura con il 93% di umidità, fattore climatico che causò il ritiro del quaranta per cento dei concorrenti.

L'ultimo traguardo di Lebow - Il direttore più famoso della più famosa maratona di New York è scomparso domenica 9 ottobre 1994 all'età di sessantadue anni. Fred Lebow (ma il suo vero cognome era Lebowitz), presidente per lungo tempo del New York City Road Runners Club e maratoneta con un palmares di oltre settanta gare in quarantacinque stati diversi, nacque nel 1932 ad Arad in Romania, nella regione della Transilvania. Nel 1951 emigrò negli Stati Uniti dando vita nel 1969 alla gara che lo rese famoso. Ammalatosi gravemente nel 1990, corse la "sua" maratona nel 1992 in un tempo di 5:32.35, tagliando il traguardo insieme a Grete Waitz.


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